Un viaggioviaggio attraverso i secoli
Nel cuore di Brescia, il Museo di Santa Giulia è molto più di un complesso museale: è una narrazione continua, viva, che ha mantenuto il suo fascino per oltre duemila anni di storia.
Sorge sull’area dell’antico monastero benedettino di San Salvatore, fondato nel 753 d.C. dal re longobardo Desiderio e dalla regina Ansa, e si estende per oltre 14.000 metri quadrati lungo l’antico decumano massimo della città romana.
È un luogo dove archeologia, architettura, spiritualità e arte si intrecciano, offrendo al visitatore un’esperienza immersiva e profondamente emozionante.
Camminando tra le sale del museo, si percorrono diverse epoche: dalla preistoria alla romanità, dall’Alto Medioevo al Rinascimento.
Ogni ambiente custodisce memorie, simboli, oggetti, affreschi e storie che parlano delle persone che hanno attraversato Brescia. Un museo che non si guarda soltanto, ma si attraversa con l’anima.
Tra spiritualitàspiritualità ee splendoresplendore artistico
Uno dei luoghi più intensi del complesso è l’Oratorio di Santa Maria in Solario, edificio romanico del XII secolo. Qui è custodita la celebre Croce di Desiderio, capolavoro di oreficeria carolingia realizzato nel IX secolo, ornato con 212 gemme, cammei e vetri colorati. È un oggetto di culto e di rappresentanza, che unisce potere e spiritualità, arte e fede, nel segno di un’epoca che riconosceva nel prezioso il riflesso del divino.
Accanto all’oratorio, il Coro delle Monache accoglie lo sguardo con i suoi affreschi cinquecenteschi, realizzati da artisti come Floriano Ferramola e Paolo da Caylina il Giovane, in una narrazione visiva della vita di Cristo. In questo stesso ambiente si trova il Mausoleo Martinengo, tra i più significativi monumenti funerari del Rinascimento lombardo, che fonde architettura e scultura in una perfetta armonia rinascimentale.

Il lussolusso privatoprivato dell’antica Brixia
Nella parte archeologica del museo, si aprono le Domus romane dell’Ortaglia: ambienti residenziali risalenti al I e II secolo d.C., straordinariamente conservati.
Siamo nel cuore di Brixia, nome con cui i Romani chiamavano la città in età imperiale, tra le più fiorenti dell’Italia settentrionale. In questi spazi riaffiora la vita quotidiana dell’élite romana: stanze con pavimenti a mosaico, pareti affrescate, cortili e tracce di un sofisticato impianto di riscaldamento raccontano una quotidianità all’insegna dell’eleganza e del comfort. Un lusso sobrio e ingegnoso, capace di suscitare ancora oggi meraviglia per la sua raffinatezza e modernità.

Sotto un cielo blu blu profondoprofondo
Al piano superiore dell’Oratorio di Santa Maria in Solario, si incontra una delle visioni più poetiche di tutto il patrimonio artistico bresciano: la volta stellata. Dipinta da Floriano Ferramola tra il 1513 e il 1524, questa cupola affrescata trasforma l’ambiente grazie ad un cielo notturno profondo su cui si staglia una costellazione di stelle dorate.
Le stelle non sono distribuite a caso: seguono un ordine perfetto, simbolico, quasi cosmico. La luce naturale che filtra dalle piccole finestre laterali crea giochi di riflessi sull’oro, accentuando l’atmosfera intima e sacra dello spazio.
La Croce di Desiderio, posta esattamente sotto quella volta, sembra custodita da un firmamento che la avvolge e la protegge. Un luogo che parla al cuore e che invita alla contemplazione silenziosa.

Un’ereditàUn’eredità viva, nel cuorecuore della città
Dal 2011, il Museo di Santa Giulia e l’adiacente Parco archeologico di Brescia romana fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Un riconoscimento internazionale che celebra non solo l’importanza storica e artistica di questi luoghi, ma anche la capacità della città di Brescia di valorizzare la propria eredità e renderla parte del presente.
Visitare il Museo di Santa Giulia è un’esperienza che supera la semplice visita culturale. È un viaggio nell’anima della città. Un modo per toccare con mano un lusso che non si esibisce, ma si respira: fatto di storia, emozione e bellezza duratura.
