FRECCIA NERA,NERA, IL IL CUORE DELLA FRANCIACORTA
La Franciacorta è oggi un simbolo dell’eccellenza enologica italiana: qual è, secondo lei, il segreto che rende questo territorio così unico nel mondo del vino?
La Franciacorta è un territorio caratterizzato da colline moreniche create da antichi ghiacciai che hanno lasciato il lago d’Iseo e una terra ghiaiosa che è l’ideale per la coltivazione della vite, che qui si cura da più di mille anni grazie ancora alla presenza dei monasteri cluniacensi. Per secoli si sono prodotti i cosiddetti vini fermi. Poi è accaduto negli anni ‘60 che un nostro cugino, vicino di casa, Guido Berlucchi, ha dato vita alle prime bollicine.
Da quel momento c’è stato un lungo processo di affinamento del metodo e un controllo maniacale del prodotto che hanno portato alla DOCG, quella che abbiamo oggi.
La vostra cantina è da sempre legata al concetto di innovazione nel rispetto della tradizione. In che modo questo equilibrio si riflette nelle nuove generazioni della vostra famiglia?
Il nonno di mio marito Ignazio nel 1927 aveva strutturato la produzione vitivinicola sui nostri terreni collinari che ora superano i 60 ettari di proprietà. La generazione precedente – quindi il papà di Ignazio e i suoi fratelli – ha strutturato la produzione del Franciacorta e ora a noi spetta il compito di aggiornare la produzione alla miglior tecnologia per garantire il raggiungimento della massima qualità e della sostenibilità ambientale; per cui questo Franciacorta Freccianera, il nostro, rappresenta il perfetto connubio tra terroir, qualità delle uve e altissima tecnologia produttiva. La possibilità di curare la produzione sin dalla piantina fino al prodotto finito, invecchiato, ci permette di raggiungere una qualità massima. Per quello è veramente buono!
I protagonisti di questa storia sono Federica Berlucchi, membro del consiglio di amministrazione dell’azienda agricola Fratelli Berlucchi – Freccia Nera e Nicola Berlucchi, consigliere delegato. Grazie alla loro visione e passione, hanno contribuito a plasmare il futuro di un marchio che ha radici profonde nella tradizione vinicola italiana.

Oltre alla qualità, Freccianera fratelli Berlucchi comunica uno stile di vita: cosa significa oggi, per voi, “vivere con eleganza”?
Vivere con eleganza per me, per noi, anche se siamo diversi, in tanti, non è solo una questione di stile: è un atteggiamento, un modo di muoversi nel mondo con grazia, con raffinatezza e semplicità. Per me personalmente significa scegliere con cura ciò che mi rappresenta: dal modo di vestirmi alle parole che uso fino alle azioni che compio senza troppa ostentazione, sempre con un senso di armonia e di bellezza. Per me l’eleganza è una forma di gentilezza, di educazione, di pacatezza. E, soprattutto, è una capacità di ascoltare gli altri. Da qui nasce anche la mia attività di volontariato, di cui parleremo a breve.


La Mille Miglia è un viaggio tra passione meccanica e bellezza italiana. Cosa prova nel vedere le auto attraversare i paesaggi che sono parte della vostra quotidianità?
La Mille Miglia è conosciuta con il nome Freccia Rossa e quindi immagino un collegamento anche se non voluto ma assolutamente casuale con il nostro Freccianera, evocativo di qualità, di tecnologia e di passione. Quando queste meravigliose macchine del passato sfrecciano tra le colline ricoperte di vigneti è obiettivamente una meraviglia, un’emozione, soprattutto per chi ha un senso estetico spiccato come me.
Se dovesse associare una bottiglia Freccianera Fratelli Berlucchi alla Mille Miglia, quale sceglierebbe e perché?
Sicuramente io assocerei alla Freccia Rossa Mille Miglia il nostro Freccianera Satèn millesimato, prima di tutto perché lo adoro e in secondo luogo perché ha questa etichetta disegnata dal grande Franco Maria Ricci, ad imitazione dell’argento e del metallo, che sono i materiali che si sposano perfettamente con le meccaniche di queste macchine meravigliose. Se invece pensiamo a un perlage prorompente, deciso, con una personalità forte, come i motori ultracompressi delle auto della Mille Miglia, allora direi il Freccianera millesimato Extra Brut, davvero buonissimo!

Il suo impegno nel progetto di volontariato a San Vittore è davvero ammirevole. In che modo la sua esperienza personale e i valori trasmessi dalla sua famiglia hanno influenzato questa scelta?
In realtà questa scelta è nata in modo autonomo all’inizio e per una serie di casualità fortunate. E, soprattutto, è nata da un’esigenza di rendere in qualche modo tutte le fortune che ho avuto: quindi la fortuna di nascere in un paese libero, in pace, di avere avuto un’educazione, una cultura che mi fanno essere libera. E questa è forse una delle cose che io considero più “lusso”: la possibilità di aver studiato e di potere quindi fare delle scelte personali.
Premesso ciò, la mia esperienza in carcere a San Vittore si è poi incrociata con il mio mondo del vino: con la nostra Cantina abbiamo sponsorizzato una mostra di un fotografo mio amico, Gabriele Micalizzi, che è venuto in carcere con le “mie” detenute e ha condiviso la sua esperienza in guerra; o, altro esempio, quando la Fratelli Berlucchi ha sponsorizzato un cortometraggio girato a San Vittore con le “mie” detenute come attrici. Un’esperienza divertente e bellissima! E, ancora, mi supporterà ora che, dopo aver chiesto e ottenuto mille permessi, con una mia amica scrittrice del Corriere della Sera abbiamo messo in atto il progetto di incontri, dialoghi e interviste con le “mie” ragazze di San Vittore: parlando di cibo, il discorso si è trasformato in ricordi dolorosi o felici di ognuna di queste ragazze.
Di idee me ne vengono in continuo! Sto facendo un progetto con un artista famoso di cui non mi va, ora, di citare il nome, ma lo scoprirete, promesso!
E la Cantina mi supporta sempre. Un’altra cosa importantissima: a San Vittore si organizza sempre la serata della Prima della Scala e noi, come Cantina Fratelli Berlucchi, doniamo ogni volta del vino e questa serata, in parallelo alla Scala, viene festeggiata anche con le nostre bollicine.

